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Lo smart-working finisce con la pandemia? Per Google è così

Lo smart-working finisce con la pandemia? Per Google è così

Chi l’avrebbe mai detto che uno dei colossi dell’informatica avrebbe preferito un ritorno in ufficio. Eppure Google dice addio allo smart-working. È

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Chi l’avrebbe mai detto che uno dei colossi dell’informatica avrebbe preferito un ritorno in ufficio. Eppure Google dice addio allo smart-working.

È chiaro che la pandemia da COVID-19 abbia stravolto il mondo del lavoro. Molte persone si sono viste costrette a lavorare da casa, che lo volessero o meno. C’è da dire che però, ad alcuni, è andato più che bene. Così bene che vorrebbero continuare anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. Peccato che questo non sia fattibile per tutti se teniamo in considerazione la stima del World Economic Forum secondo la quale solo il 13% dei lavori in Europa può essere svolto completamente in smart-working.

Così Google ha comunicato ufficialmente a tutti i propri dipendenti che sono attesi in ufficio a partire dal primo settembre 2021. Sebbene abbia incoraggiato la vaccinazione, l’unico obbligo presente è quello di mascherine e distanziamento. La compagnia non si è certo dimostrata insensibile alle richieste dei propri dipendenti e ha stabilito di concedere ulteriori 14 giorni da remoto a settembre, con la possibilità di continuare per altri 12 mesi. Ovviamente riservandosi la possibilità di rifiutare la richiesta o richiamare in presenza il dipendente.

Google non è però l’unica compagnia che ha scelto questa strada. Amazon si è comportata in maniera simile, preferendo limitare a massimo due giorni la settimana il lavoro da remoto. Una scelta del genere può sembrare reazionaria, ma è semplicemente motivata dall’importanza che le compagnie danno al concetto di cultura aziendale.

Al contrario, vedendo più rilevanti i benefici che lo smart-working dona ai propri dipendenti, Twitter e Facebook si stanno operando per far continuare tale pratica anche dopo il termine dell’epidemia. Secondo un’indagine de La Stampa, i benefici del lavoro agile non sono solo per il lavoratore (più motivazione e meno stress) ma anche per l’azienda stessa (maggiore produttività).

Se quindi una manciata di mesi fa sembrava impossibile il ritorno completo a come le cose erano prima del COVID, ora non è più così. In tanti pensavano che lo smart-working sarebbe stato il nostro futuro, ma a quanto pare anche noi dovremmo fare avanti e indietro dall’ufficio.

#FacceCaso

Di Lucia Lazzarini

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