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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo dei Katana Koala Kiwi

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo dei Katana Koala Kiwi

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono i Katana Koala Kiwi a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo sin

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono i Katana Koala Kiwi a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.

È uscito venerdì 14 giugno 2024 su tutte le piattaforme digitali (per Believe Music Italy) il singolo di debutto dei Katana Koala Kiwi, dal titolo “Nascondini”. Un nuovo inizio per la band di Trieste dedicato a chi vive le relazioni nascondendosi e a tutti gli insicuri che si sentono più vuoti o più vecchi: un piccolo manifesto generazionale che condensa influenze indie-rock di respiro internazionale, la rabbia degli anni Novanta e innegabili vibes di un’estate malinconica.

Noi siamo partiti come spesso accade dal suo percorso scolastico, ed ecco com’è andata.

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare col chiedervi qualcosa riguardo la vostra esperienza scolastica. Com’è andata?
1 Ale: Beh, nel mio caso è sempre stato un po’ un rapporto Catulliano. Mi è sempre piaciuto l’ambiente scolastico, ma fino agli ultimi anni dell’università sono forse stato un po’ troppo indolente nei confronti dello studio. Fortunatamente sono riuscito a chiudere in bellezza con la Magistrale. La cosa buffa è che ora mi trovo spesso a riprendere i miei studenti per comportamenti che avevo anch’io, e che mi hanno anche a volte obbligato a rimandare alcune scelte di vita.
Andrea: A scuola sono stato un bad boy, con voti altalenanti ed estremamente settoriali, ma all’università mi sono rifatto. Mi sono anche beccato due bocciature, ma penso mi abbiano fatto bene.

E con lo studio della musica che tipo di rapporto avete? È vera quella cosa che dicono, che non si può fare musica se prima non la si studia?
2 Ale: Sicuramente la conoscenza della musica ha un suo peso. A mio avviso però lo studio della teoria è tanto importante quanto la pratica e lo studio della musica. Bisogna ascoltare tanti generi, essere curiosi e non cercare per forza di seguire solamente dei pattern precostruiti.

Come mai avete scelto di “ricominciare” proprio da “Nascondini”, il vostro singolo ufficiale d’esordio?
3 Ale: Nascondini è una canzone d’amore; un amore nel secondo decennio del secondo millennio. Un amore fatto di scenate, momenti teneri e momenti irrazionale. Una montagna russa di emozioni che, a prenderla come un’opposizione all’altra metà, non ti lascia niente. A volte per amore non capiamo, e non capendo compiamo dei gesti dopo i quali vorremmo semplicemente nasconderci la faccia tra le mani.

Trieste è una città che vi è favorevole per fare musica?
4 Ale: Trieste è una città dotata di un forte bagaglio culturale e musicale. E però una città sospesa in un immobilismo che impedisce ai molti di riunirsi e fare fronte comune alla avversità. Spero vivamente nella nascita di un luogo che permetta a tutti di suonare, esprimersi e fare cose. L’importante è fare. Così nascono le scene musicali, no?
Andrea: Trieste per sua stessa natura ha sempre avuto grandi potenzialità. Come ha detto Ale bisogna lavorarci, ma si tratta di scelte amministrative! La musica buona c’è, e abbiamo amiche e amici che suonano in progetti formidabili e interessanti. Sta a noi fare rete e portarci fuori.

E dove vi vedremo per il resto del 2024?
5 Ale: Nel 2024 spero che ci vedrete e che ci vedremo sempre di più. Siamo un gruppo che nasce per suonare dal vivo; quindi non vediamo l’ora di suonare il più possibile, in più posti possibili e fare un po’ di rumore assieme.

#FacceCaso

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